La salubrità dell’acqua nei condomini non è solo una questione tecnica, ma un obbligo cruciale per l’amministratore. Scopri perché il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) è un alleato indispensabile nella prevenzione della legionella.
L’amministratore e la tutela della salute dei condomini
L’amministratore di condominio riveste un ruolo centrale nella gestione della sicurezza degli impianti idrici e di climatizzazione.
La legionella, batterio responsabile della legionellosi, prolifera in ambienti umidi e mal gestiti, rappresentando un rischio concreto per la salute. Garantire acqua salubre è una responsabilità primaria, che richiede un controllo costante e interventi preventivi mirati.
Mantenere la temperatura dell’acqua calda sopra i 50°C e quella dell’acqua fredda sotto i 20°C, insieme alla pulizia regolare di tubature e serbatoi, non è solo una buona prassi, ma un obbligo imprescindibile.
Documento di Valutazione dei Rischi: strumento obbligatorio e strategico
Il DVR è il fulcro della gestione del rischio legionella. Questo documento, obbligatorio ai sensi del D.Lgs. 81/2008, consente di individuare potenziali fonti di contaminazione e pianificare azioni preventive.
Non basta redigerlo: il DVR deve essere aggiornato periodicamente per adattarsi a eventuali modifiche degli impianti o alle evoluzioni normative. Trascurare questo adempimento non solo espone il condominio a sanzioni, ma mette a rischio la salute dei condomini, aumentando le responsabilità dell’amministratore.
Prevenzione e responsabilità: un impegno continuo
La gestione del rischio legionella richiede una vigilanza costante e un approccio proattivo. La manutenzione ordinaria degli impianti rappresenta solo il primo passo: è necessario, infatti, implementare un piano di controllo che preveda:
- ispezioni periodiche;
- analisi della qualità dell’acqua;
- interventi di sanificazione regolari.
In caso di rilevamento della legionella, l’amministratore è chiamato a intervenire con tempestività e decisione, adottando misure correttive come la disinfezione shock e garantendo una comunicazione chiara e trasparente con i condomini.
Questi interventi non si limitano a risolvere l’emergenza, ma devono essere accompagnati da un’indagine approfondita per individuare le cause della contaminazione e prevenire futuri episodi. L’amministratore deve inoltre coordinare i tecnici specializzati, verificando che le operazioni di bonifica rispettino le normative vigenti e garantiscano un ritorno rapido alla sicurezza degli impianti. Un approccio immediato, unito a una pianificazione preventiva, non solo protegge la salute degli abitanti, ma consolida il ruolo dell’amministratore come garante della sicurezza condominiale, rafforzando la fiducia dei condomini e prevenendo possibili contenziosi.
Legionella in condominio: analisi di un caso
In questi ultimi mesi una tragedia in condominio riaccende i riflettori sulla sicurezza degli impianti idrici. L’amministratore di uno stabile è stato indagato per omicidio colposo dopo che una donna è deceduta per legionella. Le analisi dell’ASL hanno rivelato un’elevata contaminazione batterica nei rubinetti e nella doccia della vittima.
La Procura contesta gravi omissioni: mancate disinfezioni termiche, filtri non puliti e assenza di controlli periodici, obbligatori secondo la nuova normativa. Il caso è aggravato dal fatto che, in passato, un altro residente era stato infettato nello stesso condominio.
L’articolo 1130 del codice civile e il Decreto Acque impongono all’amministratore di garantire la qualità dell’acqua fino ai punti di utenza, ma la mancata vigilanza può tradursi in pene fino a cinque anni di carcere e rilevanti sanzioni. Per prevenire tragedie simili, le verifiche periodiche e la manutenzione degli impianti idrici non sono più un optional, ma un obbligo imprescindibile per proteggere la salute dei condòmini e rispettare la legge.