A proposito della intelligenza artificiale si segnala l’approfondita relazione scritta da Vittorio Guariniello e facilmente consultabile mediante rapida ricerca sul web. Anche per chi non si sia ancora confrontato con l’argomento che già pervade molte delle nostre attività risulterà interessante la definizione che si riporta: “Il termine Intelligenza Artificiale (sovente abbreviato in I.A. o in A.I.) indica “quei sistemi tecnologici che mostrano un comportamento intelligente analizzando il proprio ambiente e compiendo azioni, con un certo grado di autonomia, per raggiungere specifici obiettivi”.
L’intelligenza artificiale affascina e spaventa; la sua nozione richiama la elaborazione di algoritmi destinati a simulare le tipiche scansioni del pensiero umano e, alla lunga, forse anche a surrogarlo e sopravanzarlo. Il nucleo di partenza è dato dalla replica dell’intelligenza umana, che è ottima cosa quando si pensa alla possibilità di evitare lavori noiosi, ma che spaventa per talune certezze: che il processo è avviato, che non sarà possibile fermarlo e che forse sarà quasi impossibile anche semplicemente guidarlo. Il sogno della macchina capace di autonomo pensiero e di autorigenerarsi è molto più che alla portata di mano e moltissimi sistemi di intelligenza artificiale sono divenuti di uso comune già da alcuni anni.
L’intelligenza artificiale, che non è orrenda come Frankenstein, si è introdotta sommessamente e si è fatta avanti molto lentamente. Ora gli avvocati temono che il loro cliente scriverà un atto di citazione premendo il tasto di un computer e gli amministratori temono perché il condominio Torre Felice acquisterà un computer che svolgerà ogni loro funzione. Non sappiamo se e quando tutto ciò accadrà. Siamo quasi certi che tra qualche anno la consapevolezza della esistenza di molte intelligenze artificiali apparirà come il dato caratterizzante del 2023; siamo ancor più certi che per una possibilità che si chiude cento altre vie si apriranno: Buon Anno, buon 2024.